Donne in quota

Alla Presidente Monica Maggioni
Al Direttore Generale Antonio Campo Dall'Orto Ai Consiglieri del C.d.A.
Rai - Radiotelevisione Italiana Spa
e p.c.
Al Sottosegretario MISE Antonello Giacomelli

Com’è noto dal 10 maggio sorso, data di pubblicazione della sentenza n° 11504 della Corte di Cassazione, sui mass media sono comparsi numerosi articoli, interviste e servizi radio televisivi dedicati a tale sentenza, nella maggior parte disinformati, fuorvianti e con gravi ricadute negative sia sulla formazione dell’opinione pubblica sia sulle scelte delle persone.

Per fortuna non sono mancate informazioni corrette e complete come su La Stampa dell’11 maggio e voci competenti come quella di Linda Laura Sabbadini su radio radicale dell’undici maggio.

Chiediamo che siano organizzate una o più trasmissioni di approfondimento dedicate al tema, condotte in maniera imparziale e con la partecipazione di persone qualificate.

Il Servizio pubblico radiotelevisivo non può limitarsi a servizi come quello andato in onda il 13 maggio su Uno Mattina, o la puntata di Porta a Porta, ecc., con conduttori schierati, inchieste mirate a raggiungere risposte a favore della tesi assunta e con informazioni non vere da parte degli ospiti. A titolo di esempio segnaliamo soltanto quella di un avvocato presidente di un’associazione di legali, secondo cui l’assegno divorzile in Europa non esiste. Mentre (e ci limitiamo a un solo paese), i mariti tedeschi cercano di utilizzare la giustizia italiana per sfuggire alle disposizioni che in quella nazione difendono più rigidamente i diritti delle ex mogli.

Entrando nel merito, per ridimensionare il fenomeno, partiamo dai dati Istat 2015 che mostrano (trascurando i tanti casi in cui l’ex coniuge non rispetta l’obbligo), che solo nel 10% dei casi è previsto un assegno divorzile e in un altro 10,5% un contributo che cumula l’assegno divorzile e il mantenimento dei figli, per un totale del 20,5%.

La sentenza, subordinando la spettanza dell' assegno alla sola autosufficienza economica

(peraltro non chiaramente definita) disconosce l'attività di cura del nucleo familiare svolto dal coniuge più debole, nella maggior parte la donna, spesso a costo di definitive rinunce, e delinea una sostanziale parità di posizioni che non corrisponde alla realtà sociale: i dati nazionali raffrontati a quelli europei dimostrano che in Italia il lavoro di cura di figli e anziani è stato, e purtroppo è ancora, quasi esclusivamente a carico delle donne, e impedisce di avere un lavoro o una carriera come i loro mariti o compagni. Di conseguenza, il nostro Paese è tra gli ultimi posti in Europa per l’occupazione femminile, con riflessi negativi sull’economia, sul drammatico fenomeno della denatalità e sui redditi delle donne.

Più in generale, è urgente che la Rai realizzi ciò che stiamo chiedendo da molto tempo, e approfondito nel nostro convegno alla Camera dei deputati del 23 gennaio scorso, richiamato da ultimo nella nostra lettera del 12 marzo: “La creazione di un apposito ufficio di esperte di genere e comunicazione interne ed esterne all’azienda che – di concerto con il Dipartimento Pari Opportunità e la Commissione Pari Opportunità della Rai – seguano il monitoraggio in affiancamento agli osservatori esterni e dispongano le conseguenti azioni correttive sul palinsesto”.

Lo chiediamo in ottemperanza degli obblighi assunti nel Contratto di Servizio Rai 2010-2012, ancora in vigore, e della Convenzione per la concessione per il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, recentemente stipulata (art.6).

Con l’occasione vi ricordiamo che con vostra lettera del 30 marzo avete annunciato per la terza metà di aprile un evento di presentazione dei risultati del monitoraggio 2016 e delle attività previste per il 2017. A oltre un mese di distanza non ci sono ancora pervenute notizie al riguardo.

In attesa di cortese e sollecito riscontro, inviamo i nostri cordiali saluti.

Qui in allegato la lettera originale inviata alla RAI.

Donatella Martini- presidente DonneinQuota Rosanna Oliva de Conciliis presidente Rete per la Parità

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Cell.3356161043 3386705939

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