Donne in quota

Il nuovo Contratto di servizi RAI: il commento di DonneinQuota e Rete per la Parità

18 Marzo 2018

L’otto marzo 2018, dopo un’attesa di circa sei anni, è entrato in vigore il nuovo Contratto che regolamenta il servizio pubblico radiotelevisivo e digitale per i prossimi 5 anni, affidato alla Rai in base ad una convenzione rinnovata nel 2017 per 10 anni.

Le associazioni DonneinQuota e Rete per la Parità si occupano da anni della rappresentazione delle donne nei media e, in particolare, del Contratto di servizio perché ancora, nonostante la diffusione dei social, la TV ha molta influenza sulla formazione della coscienza del Paese.

Leggendo il testo del nuovo contratto - dichiarano le due presidenti Donatella Martini e Rosanna Oliva de Conciliis -, possiamo riscontrare che il nostro impegno ha portato a risultati importanti, anche se non ancora completi.

Le due associazione ne avevano discusso durante gli incontri con il Sottosegretario al Mise Antonello Giacomelli, ai quali hanno partecipato anche le parlamentari Lorenza Bonaccorsi e Elena Centemero e la statistica Linda Laura Sabbadini. Successivamente, durante l’ audizione del 21 novembre scorso , sono state presentate numerose proposte di modifiche e integrazioni allo schema all’esame dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

“Nella prima parte del contratto vigente “Principi generali”, - proseguono le due presidenti - abbiamo ottenuto di far inserire:

- per primo il genere che nella stesura originaria era indicato per ultimo - art.2.1 lettera b)

- lo sport femminile - art.3.2 lettera d)

- le questioni legate alla difesa dell’ambiente – art. 4.2 lettera f

- una informazione che favorisca opinioni non condizionate da stereotipi - art.6.3 lettera a)

- sul contrasto di ogni forma di violenza, il riferimento a quella contro le donne e al cyber bullismo - art. 8 (Minori) al punto 2 lettera e)

- la formazione dei dipendenti e il linguaggio non discriminatorio nell’art. 9.2 lettera a) che ora recita: promuovere la formazione tra i propri dipendenti, operatori e collaboratori esterni, affinché in tutte le trasmissioni siano utilizzati un linguaggio e delle immagini non discriminatorie e non stereotipate nei confronti delle donne

- non trasmettere messaggi pubblicitari discriminatori o che alimentino stereotipi di genere - art. 9 (Parità di genere) punto 2 lettera b)

- il monitoraggio di genere annuale e la pubblicazione dello stesso entro 4 mesi nell’art.9.2 lettera c) che ora recita: realizzare il monitoraggio e il relativo resoconto annuale, che consenta di verificare il rispetto della parità di genere nella

programmazione complessiva. Il resoconto annuale è pubblicato nel sito internet dell’azienda ed è trasmesso al Ministero, all’Autorità, alla Commissione entro quattro mesi dalla conclusione dell’esercizio precedente

- il rispetto dell’equilibrio di genere nei due comitati previsti (art. 22.1 e 23.2)

Nella seconda parte “Obblighi specifici per l’attuazione della missione”, su nostra richiesta sono stati inseriti i riferimenti a:

- gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile tra i quali è incluso l’obiettivo 5 Parità di genere – art. 25.1 lettera d)

- le bambine – art. 25.1 lettera g) (Minori)

Siamo molto soddisfatte dei risultati ottenuti - dichiarano le due presidenti, anche se ci rimane il rimpianto per non aver trovato citato espressamente nel contratto la par condicio di genere (legge 215/2012, a modifica e integrazione della legge 28/2000) che comunque sarà all’attenzione di una

apposita struttura, nella cui composizione, paradossalmente, non è stato previsto l’obbligo dell’equilibrio di genere - art. 25.1 lettera q) Parità di genere

Un altro obiettivo mancato riguarda le azioni correttive conseguenti al monitoraggio. Una tale precisazione potrebbe sembrare inutile, ma non lo è, vista l’esperienza passata.

Con l’approvazione del nuovo contratto di servizio, inizia la parte più faticosa del nostro lavoro: il controllo del rispetto delle regole che ci vede sempre in primo piano nella difesa dei diritti delle donne.

Ringraziamo il Sottosegretario al MISE Antonello Giacomelli, la Commissione parlamentare di Vigilanza, le parlamentari Lorenza Bonaccorsi, Elena Centemero e la statistica Linda Laura Sabbadini che ci hanno aiutato a raggiungere questo risultato.

Le premesse per una svolta ci sono. Da parte nostra continueremo a seguire con attenzione i passi successivi e a chiedere alle istituzioni, e alle persone che le rappresentano, (come abbiamo fatto anche con il convegno “CambieRai per non cambiare mai? Donne vere in tv”, del 23 gennaio 2017, di cui a breve sarà pubblicato un e-book con gli atti) il rispetto degli atti approvati, per rendere meno difficile e meno lungo il cammino delle donne verso l’uguaglianza sostanziale.”

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Dall’8 marzo 2018 è in vigore il nuovo contratto che regolamenta il servizio pubblico radiotelevisivo e digitale. DonneInQuota e Rete per la Parità hanno proposto e ottenuto importanti integrazioni riguardanti l’immagine delle donne e non solo. Per approfondimenti rimandiamo ai seguenti allegati:
- Contratto di servizio pubblico 2018 - 2022
- Audizione in Commissione Vigilanza di DonneinQuota e Rete per la Parità del 21 novembre 2017
- resoconto degli interventi di DonneinQuota e Rete per la Parità in audizione presso la Commissione di Vigilanza
- proposte di DonneinQuota e Rete per la Parità alla bozza del Contratto di servizio

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