Donne in quota

Lettera alla RCS Mediagroup per la collana "I classici del pensiero libero" :

 

 

Milano, 01.02.2011                                                                                                                                                                                                                                    

OGGETTO: I CLASSICI DELPENSIERO LIBERO, Edizioni Corriere della Sera                                                                                                                                                          

Siamo rimaste spiacevolmente colpite dalla sostanziale assenza di opere di donne nella collana in oggetto: solo 2 - MARY WOLLSTONECRAFT e SIMONE WEIL - su 25 autori, poco sopra l’8%. Si legge su store.corriere.it, che “Corriere della Sera offre ai suoi lettori i grandi libri attraverso cui si sono affermati i valori fondamentali del mondo moderno…Uno strumento prezioso per conoscere le radici del pensiero che ha orientato le scelte decisive dell'Occidente”. Il successo di vendita e quindi lettura dei primi volumi, che è stato strepitoso con 250mila copie esaurite alle prime uscite, in abbinamento con il Corriere quotidiano, e settimanalmente con i magazine Sette e Io Donna, dimostra la potenza della diffusione dei testi scelti, editati e distribuiti. Proprio per questo motivo, la clamorosa sproporzione fra testi scritti da donne e da uomini, farà sì che i più giovani, quelli che ancora leggono con fiducia i quotidiani e i loro allegati, ne trarranno la convinzione che le donne non abbiano prodotto né pensiero né cultura, perché inadeguate o ad altra funzione destinate. Grandi modelli di pensiero di donne come: - Moderata Fonte - Arcangela Tarabotti - Hannah Arendt - Madame de Stael - Cristina Trivulzio di Belgioioso - Adele Cortina, Rachel Bespaloff - Luce Irigaray - Rosa Luxemburg - Aleksandra Kollontaj - Clara Zetkin per citarne solo alcune che hanno partecipato ai processi storici di pensiero e di azione, nonostante gli ostacoli, i divieti e i tabù imposti dagli uomini per ostacolarne l’educazione e l’espressione in campo lavorativo e intellettuale, resteranno sconosciute ai più. E poiché non vogliamo ritenere che non vi siano note le donne che hanno prodotto pensiero libero o che non giudichiate in grado di incidere sul pensiero umano le molte pensatrici che, in ogni secolo, hanno inciso sulle varie culture, siamo propense a credere che la vostra sia una precisa scelta di mercato. Ma essendo le donne la parte preponderante del Vostro mercato di riferimento, vi invitiamo a riequilibrare in modo congruo la presenza di pensatrici e pensatori nella collana, che idealmente immagineremmo in una semplice e manifesta parità sia di presenze che tematiche, non potendosi ridurre il libero pensiero femminile a pensiero esclusivamente orientato al genere. Con l’occasione Vi suggeriamo di riflettere per il futuro sulla validità programmatica di una attenzione editoriale al riequilibrio della realtà culturale classica e attuale, nel senso di pari opportunità. DonneinQuota

 

la risposta di Luisa Sacchi Responsabile Area Collaterali Corriere della Sera:

Gentilissima Donatella Martini, innanzitutto La ringrazio per l’attenzione riservata alla nostra iniziativa “I Classici del Pensiero Libero”. La proposta di una selezione, in una collana antologica, sempre si accompagna alla discussione circa i criteri di scelta, i nomi inclusi e quelli esclusi. Anche in questa occasione si è aperto un vivace dibattito con i lettori, abbiamo ricevuto molte proposte di integrazione. E’ per noi motivo di orgoglio sapere le nostre iniziative editoriali al centro di riflessioni costruttive e dialettiche. In riferimento alla Vostra lettera, condividiamo quanto interessante potrebbe essere “rileggere” la Storia e la Storia del Pensiero, dando voce a chi, a causa di “pregiudizi, divieti e tabù”, di voce ne ha avuta meno. Diverso però è l’obiettivo di questa collana: individuare grandi libri che abbiano profondamente inciso sull’evoluzione del pensiero moderno. Libri che per forza del messaggio proposto, ma anche per diffusione e seguito, abbiano orientato scelte e pensiero. Non c’è stata “parità di presenze” nella storia della nostra cultura e di conseguenza nella storia dell’ editoria. Ci sembra un dato di realtà dal quale oggi è difficile prescindere nella ricostruzione di un percorso che guarda al passato. E’ stato per noi invece fondamentale, introdurre un testo dedicato alla difesa dei diritti delle donne, snodo fondamentale della crescita della nostra civiltà. Un vero fulcro del pensiero libero occidentale. Rimango a sua disposizione per approfondire la discussione e Le porgo i miei cari saluti.                                                                                                                                                                                                                                                  

La nostra contro-risposta:

Gentilissima Luisa Sacchi Ringraziamo della pronta e dettagliata risposta e, mentre ci scusiamo del tempo intercorso finora, proponiamo ora una argomentazione precisa sulle motivazioni della nostra lettera verso la vostra iniziativa “I Classici del Pensiero Libero”, per approfondire la discussione come da lei gentilmente proposto. Conosciamo e comprendiamo limiti e paradigmi che presiedono a ogni iniziativa imprenditoriale e distributiva, ma sottolineiamo che qualsiasi iniziativa editoriale, in questo caso di grandissima diffusione è per sua natura anche una operazione culturale oltre che imprenditoriale. Ogni casa editrice produce piattaforme, in questo caso stampa su carta, il cui contenuto fa cultura diffusa. Il nostro presupposto non è solo rivendicativo, anche se può parere, ma soprattutto propositivo, per un adeguamento alle indicazioni che non solo le donne in Italia ma il Parlamento Europeo, sollecita nella misura in cui individua nelle azioni culturali diffuse un mezzo fondamentale per ristabilire un equilibrio nella presenza del pensare e del partecipare femminile nei luoghi decisionali. Inutile qui sottolineare come in Italia sia ora in discussione la presenza delle donne e loro competenze nei cda delle aziende, piuttosto che nella rappresentanza politica, e in ogni posizione apicale che riguardi economia e cultura. Ma il problema è ancora più grave, in questa fase in cui la “visibilità” massmediatica delle donne è concentrata sui corpi silenziati, e una guerra non dichiarata si scatena sulle donne nelle case e fuori, e ora colpisce le fanciulle, le più inermi. Il parlamento europeo dichiara a chiare lettere, che il problema è strutturale ma ancor di più culturale, e che gli stati membri debbono impegnarsi per combattere gli stereotipi che ostacolano una parità donne-uomini necessaria al bene comune. Sì è vero quello che lei afferma, che non c’è stata “parità di presenze” nella storia della nostra cultura e di conseguenza nella storia dell’editoria, ma non è vero che nella ricostruzione di un percorso che guarda al passato, sia necessario e indispensabile riproporre il passato in termini acritici. Solo paradigmi distributivi tradizionali scelgono acriticamente percorsi considerati sicuri. In realtà non c’è stata parità di presenza in nessun ambito, perché il potere culturale ed economico sono sempre stati appannaggio del genere maschile, e con essi quello culturale, o meglio quello della diffusione culturale. Un conto è scrivere un conto è essere pubblicati. Ma oggi la situazione è del tutto diversa, le donne sono la maggioranze delle lauree e anche quelle eccellenti, il 60% dei laureati, il 42% dei magistrati, il 32% dei medici, il 39% degli avvocati, il 30% degli imprenditori, eppure non hanno voce. Anche i libri sono voce. Non è nemmeno vero che in Europa le donne siano state sempre fuori dalla storia del pensiero, anche questo è uno stereotipo, come brillantemente illustra e motiva con dovizia di fonti e dettagli, l’illustre storica Regine Pernaud nel suo “Le donne al tempo delle cattedrali” , quando anche la donna aveva potere, fiducia, rilevanza anche politica, e produceva conoscenza, cultura e libri. Tutto questo per dire che c’è bisogno di far riemergere dal buio dei secoli il pensiero femminile per contribuire a un cambiamento strutturale e culturale indispensabile per il bene comune. Sarebbe una bellissima iniziativa editoriale una collana programmaticamente alternata, uomo-donna, un incentivo al cambiamento, una proposta culturale innovativa che restituirebbe riconoscimento al pensiero delle donne, che certamente bisognerebbe sì andare a ripescare dal buio dei tempi, ma la storia è di tutti, donne e uomini, e fatta da tutti, donne e uomini nella stessa misura in cui l’umanità è metà maschile e metà femminile. Le donne non sono mai state protagoniste? Questo è appunto tutto da dimostrare. In ogni caso le donne hanno voglia di leggersi. Disponibili al dialogo e approfondimenti, cogliamo l'occasione per porgere cari saluti.

 

 

Ci scrive lo IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria)

Segnalazione messaggio pubblicitario “Pelle conciata al vegetale in Toscana” diffuso attraverso un calendario da tavolo allegato alla rivista “Rolling Stone” n. 87 - gennaio 2011 Con riferimento alla segnalazione in oggetto, comunichiamo che il Comitato di Controllo in data 13/1/11, ha emesso ingiunzione di desistenza dalla diffusione del messaggio per la violazione degli artt. 1 - Lealtà della comunicazione commerciale - e10 - Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona - del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. L’organo di controllo ha ritenuto tale comunicazione offensiva della dignità della persona, in quanto il corpo femminile viene equiparato alla “pelle conciata”, ovvero sia ad un prodotto che ad un animale, ovvero un animale ucciso, sezionato e trasformato in prodotto di lavorazione, rilevando pertanto il contrasto con l’art. 10 del Codice, secondo cui “la comunicazione commerciale deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni”. Il Comitato ha altresì rilevato la violazione dell’art. 1 del Codice “La comunicazione commerciale deve evitare tutto ciò che possa screditarla”, ritenendo il messaggio un esempio di forma comunicazionale che danneggia il credito dell'istituzione pubblicitaria nel suo complesso considerata. Si precisa che il provvedimento ingiuntivo acquisterà efficacia di decisione allo scadere del termine previsto ex art. 39 del Codice, ovvero il 24 gennaio p.v. qualora la parte non proporrà motivata opposizione. Ringraziando per l’apprezzata collaborazione, porgiamo i migliori saluti. I.A.P. La Segreteria

Ci scrive la Conceria il Gabbiano

Spett.le Associazione,
siamo rimasti sbalorditi quanto voi di questo calendario e anche noi siamo rimasti sconcertati che il Consorzio abbia preso la decisione di pubblicarlo. Per vostra informazione sappiate che non l'abbiamo dato a nessuno e non abbiamo intenzione di distribuirlo a nessuno.
Certi d'avervi fatto cosa gradita cordialmente salutiamo.

Ci scrive lo studio OlivieroToscani

Carissime, sarebbe gradita la vostra presenza durante il dibattito di giovedì 13 gennaio a Firenze, così da confrontarci sul tema.                                                                                Aspetto un vostro recapito telefonico così da parlarne a voce.Un caro saluto. A presto.                                                                                                                                   Gaia Franceschi

 
couldron
Spett. Associazione donne in quota
La presente per rispondere alla Vs comunicazione in merito alla campagna pubblicitaria "scandalo" da voi sotto riportata e rassicurarVi del fatto che i cartelli saranno sostituiti in giornata.
mi scuso personalmente per il movimento creato dal messaggio, definito da alcuni dei Vs collaboratori indecoroso e sessista, di certo non era una campagna creata per fare scalpore, se pur vero che contenesse un messaggio forte, non si discosta tanto dalle migliaia di campagne pubblicitarie propinateci giornalmente da aziende di lingerie o dai media che trasmettono su canali frequentati da bambini messaggi e immagini hot in orari pomeridiani, ma soprattutto essendo un imprenditore che ha avuto la fortuna di operare su territori diversi, Milano, Firenze, Roma, dove la comunicazione è piena di messaggi sarcastici e coadiuvanti dove una campagna come quella proposta dalla nostra azienda sembrerebbe un messaggio innocente e simpatico e di sicuro stimolo, non mi sarei mai aspettato un riscontro di immagine negativa in questo senso, ,in una città che si ritiene tanto aperta dove basta fare una passeggiata sul percorso pedonale per vedere donne uomini che di sicuro trasmettono molto meglio la parola " osceno " nei movimenti abbigliamento ecc... e mi chiedo: anche in quel caso dovremmo tenere i ns bimbi in casa? non vuole essere una polemica ne un mezzo di giustificazione, quindi la risposta alla vostra domanda cioè se il prodotto trattato dalla mia azienda poteva essere meglio narrato ovviamente rispondo credo di si.. viste le critiche mosse in questo senso, ovviamente ci tengo a sottolineare che abbiamo ricevuto tantissime telefonate e mail di richieste sul nostro prodotto nonché complimenti per la campagna pubblicitaria e questo anche da donne che sicuramente non si sono sentite offese o disturbate, è importante capire che ne io ne la mia società abbiamo intenzione di far crescere messaggi e o atteggiamenti svilenti per la donna o per l'umanità in genere, all'incontrario appoggiamo in questo senso la crescita di una società consapevole e razionale che non proponga atteggiamenti negativi come esempio per i nostri figli. Di conseguenza chiedo scusa a nome mio e della Cauldron se il messaggio lanciato dalla società di comunicazione al quale ci siamo rivolti lede in qualche modo lo spirito sopra descritto, aggiusteremo senzaltro il tiro riguardando più e più volte le campagne proposte dalle agenzie di comunicazione, allo stesso modo mi ritengo però danneggiato da componenti di alcune associazione a cui voi fate riferimento che a differenza della Vs comunicazione che ci è pervenuta e avete lanciato nei vari organi competenti ma con grande onestà e spirito di riflessione anno optato per insulti e ingiurie senza neanche riflettere sul percorso della mia azienda che rappresenta senzaltro un grande esempio di valorizzazione di imprenditoria giovanile in italia e che crea decine di posti di lavoro in loco, e soprattutto senza riflettere sul fatto che da 6 anni a questa parte che operiamo sul territorio mai una delle nostre campagne, gesti o azioni era stata sottoposta a critiche di qualsiasi natura, questo dimostra la nostra buona fede, è sarebbe senzaltro più giusto il dialogo piuttosto che l'aggressione. Detto questo Vi ringrazio per il vostro appunto e spero che comprendiate la buona fede con il quale si è svolta la campagna. Calderone Federico
 
La risposta dello IAP alla nostra denuncia:
 
Segnalazione affissioni pubblicitarie “Montami a costo zero”, relativo agli impianti ‘Caudron’ rilevate nella città di Milazzo nel mese di luglio 2010 Con riferimento alla segnalazione in oggetto, comunichiamo che il Comitato di Controllo in data 19/7/10, sulla base di una segnalazione ricevuta il 15/7/10, ha emesso ingiunzione di desistenza dalla diffusione del messaggio per la violazione dell’art. 10 - Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona - del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Precisiamo che il provvedimento ingiuntivo acquisterà efficacia di decisione definitiva allo scadere del termine previsto ex art. 39 del CA, ovvero il 30 luglio p.v. qualora la parte non proporrà motivata opposizione. Vi terremo informati sul seguito della pratica. Ringraziando Vi per l’apprezzata collaborazione, porgiamo i nostri migliori saluti. I.A.P.      La Segreteria

Lettera inviata in occasione della presentazione ufficiale del Calendario  2011 "Pelle conciata al vegetale in Toscana"

Gentili signore/i, In relazione alla presentazione ufficiale del Calendario 2011, e dell’incontro dibattito LA FORZA DELLA NATURA. INCONTRO SULLA FEMMINA, di Giovedì 13 gennaio 2011, promossa dal Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale (24 concerie consorziate), in collaborazione con Rolling Stone Magazine e Pitti Immagine, vi preghiamo, come contributo al dibattito, di leggere questa nostra lettera dove ci occorre evidenziare che: 

Leggi tutto: Botta e risposta - Calendario pelle conciata al vegetale

montamiEgregio Dr. Calderone, come presidente della Cauldron Holding è proprio sicuro che il suo prodotto non potesse essere meglio narrato con un altro tipo di pubblicità? Quando gli elementi visivi e testuali contenuti in una pubblicità veicolano una carica svilente dell’immagine della donna, DonneInQuota si appella agli enunciati dell’ Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, per ottenerne la rimozione. D’altra parte, un’agenzia di pubblicità come quella che ha studiato la comunicazione in oggetto, disattende più di un articolo del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria:
  • art.1 Lealtà della comunicazione commerciale
  • art. 2 Comunicazione commerciale ingannevole
  • art. 9 Violenza, volgarità e indecenza
  • art. 10 Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona
  • art. 11 Bambini e adolescenti
Ricordiamo inoltre che essendo un’affissione stradale, non selezionabile dunque dal consumatore, é rivolta anche a bambini e adolescenti e sappiamo tutti che essi non hanno gli stessi strumenti critici o di decodificazione del messaggio degli adulti o l’esperienza di cogliere metafore che troppo spesso vengono definite ironiche dagli autori. Come possiamo pensare che possano crescere, maschi e femmine, da pari e costruirsi una identità di genere pari se la donna non viene riconosciuta come interlocutrice, possibile acquirente ma solo come merce di scambio?. Dove sono i modelli di autorevolezza che le giovani generazioni devono avere e a cui fare riferimento? DonneInQuota ritiene che qualsiasi comunicazione svilente della dignità delle donne rappresenti una violenza morale, che può incentivare comportamenti fisicamente violenti. Facciamo riferimento a questo proposito Risoluzione Europea del 3 settembre 2008 sugli stereotipi di genere e le Pari Opportunità e alle recenti parole del Presidente della Repubblica Napolitano: “Uno stile di comunicazione che offende le donne “nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi . Non intendo entrare nel merito degli strumenti pratici da voi proposti, ma è certamente importante che si ponga un argine a questo dilagare della tendenza alla sottovalutazione o all’aperto disprezzo della dignità femminile, educando fin dall’infanzia i giovani al rispetto delle donne, le ragazze a pretenderlo e ancor di più i ragazzi a esprimerlo”(Fonte Ansa, 15/04/2010).” Qualsiasi comunicazione che associ l’immagine della donna a un “servizio” a pagamento o gratuito ci offende e con noi tutte le donne costrette nel ruolo di spettatrici passive, e offende anche gli uomini intelligenti (considerati in questo caso al pari di bestioni da monta). Non è la presenza delle modelle più o meno nude, a determinare di per sé una lesione alla persona e alla sua dignità, ma l’uso del loro corpo e il senso della posa e dell’atteggiamento, ammiccanti ed evidentemente allusivi a una disponibilità sul piano sessuale. Chiediamo quindi: - alla Cauldron Holding di ritirare immediatamente la pubblicità - all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria di esprimersi in merito - alla Ministra per le Pari Opportunità di prendere finalmente posizione di fronte ai continui “attacchi” alla dignità della donna da parte dei media in generale e della pubblicità in particolare - alla Presidente del Women’s Rights and Gender Equality del Parlamento Europeo, Mrs. Eva-Britt Svensson di esprimersi in merito, ribadendo la stretta connessione tra la sovra- esposizione del corpo femminile nei media e il femminicidio, prima causa di morte tra le donne - a tutte le Istituzioni e alle Associazioni dei consumatori affinché tutelino i diritti delle cittadine, delle consumatrici, delle lavoratrici oggi così necessarie per la crescita di tutta la società - al Sindaco di Milazzo, al Presidente della Giunta Provinciale, ai vari assessori, alla Presidentessa della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Messina, al Presidente della regione Sicilia e ad altri ancora per chiedere loro se è questa l’immagine della Sicilia che vogliono dare, quella di una regione fortemente maschilista e retrograda Fiduciose in un pronto intervento restiamo in attesa di riscontro e porgiamo cordiali saluti. montami1 Lettera inviata a: Spett.li Società: Cauldron Holding Via Umberto I, 46 98050 Milazzo (Me) C.a. Dr. Federico Calderone Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. comunication@ cauldronholding.com executive@ cauldronholding.com info@ cauldronholding.com A: Istituto Autodisciplina Pubblicitaria Via Larga 1520122 Milano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. AssoComunicazione Via Larga, 31 20122 Milano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Ministra per le Pari Opportunità On.Mara Carfagna Dipartimento per le Pari Opportunità Largo Chigi, 19 00187 Roma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Women’s Rights and Gender Equality Mrs. Eva-Britt Svensson President Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Ufficio di Rappresentanza Via 4 Novembre, ROMA Parlamento Europeo Ufficio di Milano c.a. dott.ssa Cavenaghi – Smith Corso Magenta, 59 20123 Milano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. UDI Unione Donne In Italia Via dell' Arco di Parma 15 00186 Roma (RM) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e per conoscenza a: Presidentessa Commissione Pari Opportunità Provincia di Messina Briguglio Paola Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Presidente Regione Sicilia Raffaele Lombardo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sindaco Carmelo Pino Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. U.R.P. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Presidente Giunta Provinciale G.Ricevuto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessora Daniela Bruno Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessore Mario D'Agostino Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessore Renato Fichera Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessore Giuseppe Martelli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessora Maria Perrone Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessore Nino Strano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Assessore Marco Venturi Assessore Gaetano Armao Assessore Nicola Leanza Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Dott. Francesco Attaguile Sede di Bruxelles251, Avenue Louise - 1050 Bruxelles Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. A.C.U. - ASSOCIAZIONE CONSUMATORI UTENTI Piazzale FALCONE E BORSELLINO n. 12 91100 - TRAPANI Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ADICONSUM SICILIA Piazza CASTELNUOVO n. 35 90141 – PALERMO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ADOC SICILIA Via E. ALBANESE n. 92/a 90139 – PALERMO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ADUC FUNZIONE SOCIALE ONLUS Viale TERACATI n. 170 96100 – SIRACUSA aduc@aduc_funzionesociale.it ASSOCIAZIONE CONSUMATORI SICILIANI Via XX Settembre, n. 1498066 – PATTI – (ME) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ASSOCONSUM ONLUS Via Emilia n. 23 90100 – PALERMO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ASSOUTENTI Via REMO SANDRON n. 63 90143 – PALERMO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. CITTADINANZATTIVA SICILIA Via P. MASCAGNI n. 62/a 95129 – CATANIA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. CODACONS SICILIA Via PASSO GRAVINA n. 10 95125 – CATANIA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. CODICI Via RESUTTANA n. 352 90138 – PALERMO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. CONFCONSUMATORI SICILIA Via G. BORRELLO n. 80/D 95100 – CATANIA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 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