Donne in quota

L'ASSOCIAZIONE CHE HA VINTO IL RICORSO CONTRO LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA PER IL MANCATO RISPETTO DELL'ARTICOLO 11 DELLO STATUTO REGIONALE, SCRIVE AL NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE DR. ROBERTO MARONI.

Milano, 28/02/2013
OGGETTO: FORMAZIONE NUOVA GIUNTA PARITARIA

Fonte: http://politicafemminile.blogspot.it/2013/03/donneinquota-scrive-al-nuovo-presidente.html

Vedi i successivi sviluppi: https://www.donneinquota.org/index.php/donne-e-politica/260-al-presidente-della-regione-lombardia-roberto-maroni-sull-attribuzione-degli-incarichi

Se, pur tra i ritardi, il centrosinistra capitalizza qualche punto a proprio favore verso la democrazia paritaria, le donne del Centrodestra non stanno a guardare: l'appello di art. 51

Se, come dice oggi Camilla Gaiaschi, pur tra i ritardi, la sinistra capitalizza qualche punto a proprio favore nella difficile strada verso la democrazia paritaria, le donne del Centrodestra non stanno a guardare.


Vi segnaliamo il seguente "appello", che ha più il sapore di una assertiva richiesta, in piena coscienza che non si sta "chiedendo" alcun di più, ma che è il momento di esigere impegni pienamente dovuti verso le donne:

Associazione Articolo 51 chiede un impegno pubblico alla coalizione di Centrodestra
Associazione Articolo 51, laboratorio di Democrazia Paritaria, chiede un impegno pubblico al Candidato Governatore Roberto Maroni, ai Capi-coalizione di PDL e Lega Nord, a tutti i capilista delle diverse circoscrizioni di Camera, Senato e Regione dei partiti di coalizione, perché si impegnino PUBBLICAMENTE per una Giunta paritaria con pari rappresentanza di Assessori uomini e Assessore donna in Regione Lombardia, e per una composizione numericamente paritaria di Ministri, Sottosegretari, Presidenti e Vice Presidenti di Camera e Senato, Presidenti e Vice Presidenti di Commissione di Camera e Senato, delle Commissioni Bicamerali.

Leggi tutto: Le donne del Centrodestra chiedono pubblicamente impegni precisi alla propria coalizione

"Le donne non hanno mai amato la retorica delle celebrazioni perché la loro presenza è sempre stata cancellata dalla Storia, nonostante ne fossero quotidiane, ma silenti, protagoniste.

Eppure oggi, 9 febbraio 2013, ci troviamo a contare il passaggio di cinquant'anni dalla legge n. 66 che sancì l' Ammissione della donna ai pubblici uffici ed alle libere professioni "compresa la Magistratura".

Le poche righe dell'articolo 1 della citata legge includono ed escludono allo stesso tempo; sono scritte per non dimenticare ma, più ancora, per non fare dimenticare.

Per non dimenticare..."

Per proseguire nella lettura di questo interessante articolo:
http://giulia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50814#.URaMjDdZZsI.facebook

Lombardia, liguria, piemonte, lazio e ora anche puglia... Avanza la politica femminile!!!

Leggete qui: http://politicafemminile-liguria.blogspot.it/2013/02/anche-in-liguria-e-dalla-liguria.html

1866: la legge per unificare la legislazione privò del diritto di voto le donne Toscane e del Lombardo Veneto che ne avevano fino ad allora diritto. Di [Giorgio Frasca Polara]

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