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- Categoria: Donne e Politica
- Pubblicato: 06 Ottobre 2023
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Il 4 agosto 2023 presso il Tribunale civile di Udine è stato presentato un ricorso per
l’accertamento della illegittimità della legge elettorale regionale per la parte in cui non è
contemplatala la facoltà di esprimere due preferenze a favore di candidati di genere diverso e cioè
la doppia preferenza di genere.
Il ricorso è stato sottoscritto da nove elettori ed elettrici residenti nel territorio di Udine e da sette
associazioni impegnate nella promozione delle pari opportunità tra donne e uomini e nell’accesso
alle cariche elettive ed è supportato da una più ampia base di cittadini ed associazioni che per
diversi motivi non hanno potuto sottoscriverlo
L’iniziativa giudiziale si è realizzata grazie alla generosa disponibilità offerta dalla Professoressa
Marilisa D’Amico , Prorettrice dell’Università degli Studi di Milano e dall’Avvocato Massimo Clara
del Foro di Milano che, unitamente al loro staff (Prof.ssa Benedetta Liberali e Dottor Stefano
Bissato entrambi dell’Università degli Studi di Milano), “pro bono”, e cioè gratuitamente , hanno
curato la redazione del ricorso, fornendo anche il patrocinio professionale, unitamente all’avvocata
Andreina Baruffini Gardini del Foro di Udine.
Come specificato da chi ha sottoscritto e sostenuto l’iniziativa, il ricorso rappresenta il seguito
della mobilitazione che nello scorso autunno era stata attuata in Friuli - Venezia Giulia da 27
associazioni che, il 14 novembre 2022 avevano chiesto al Presidente Massimiliano Fedriga di
attivarsi affinché la modifica della legge elettorale regionale venisse approvata in tempo utile per
le elezioni regionali del 2023, così da consentire anche nel Friuli Venezia Giulia la possibilità di
esprimere la preferenza per due candidati di genere diverso anziché soltanto per uno.
Il Friuli-Venezia Giulia è, infatti, fra le ultime tre Regioni (insieme alla Sicilia, e alla Val
d’Aosta), che ancora non contemplano la doppia preferenza di genere nelle rispettive leggi
elettorali regionali.
L’appello delle associazioni è rimasto del tutto inascoltato, così come inascoltata è rimasta anche
la raccomandazione che il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Calderoli aveva
formulato in una lettera, inviata allo stesso Fedriga nella sua veste di Presidente della Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome, nella quale, con un riferimento esplicito alla doppia
preferenza di genere, introdotta con l’articolo 4 della legge n.165 del 2004 - Disposizioni di
attuazione dell'articolo 122, primo comma, della Costituzione, evidenziava che “risultano in alcuni
casi, ancora vigenti le leggi elettorali che prevedono una sola preferenze di genere (…) e che
siffatta eterogeneità nelle consultazioni elettorali regionali può ledere l’effettività del principio
costituzionale di accesso alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza“,e lo sollecitava a
promuovere “opportune iniziative per una compiuta attuazione nella legislazione elettorale
regionale della normativa statale di principio volta a garantire la parità di accesso alle cariche
elettive“.
Nonostante le sollecitazioni delle Associazioni e del Ministro per gli Affari Regionali e le
Autonomie. e il parere favorevole, per ben tre volte espresso dalla Commissione Pari
Opportunità regionale, la maggioranza del Consiglio Regionale nel novembre 2022 bocciava
nuovamente la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Russo e Honsell per l’introduzione del
meccanismo della doppia preferenza di genere.
La proposta di legge prevedeva una semplice modifica dell’articolo 25, commi 4 e 5, della legge
regionale numero 17 del 2007 con l’introduzione della facoltà per l’elettore di esprimere uno o due
voti di preferenza a favore di candidati alla carica di Consiglieri regionali, con l’indicazione, nel
caso di doppia preferenza, di candidati di genere diverso.
Dopo la bocciatura da parte della maggioranza, la terza nel corso della medesima legislatura e
che faceva seguito ad analoga bocciatura intervenuta nel corso della precedente legislatura ,
connotata da una maggioranza di diverso colore politico, e conseguente svolgimento delle
elezioni regionali senza la doppia preferenza di genere, le associazioni che avevano sottoscritto la
lettera appello indirizzata al presidente Fedriga hanno ritenuto fosse un passo obbligato
impugnare davanti al giudice ordinario la legge elettorale regionale per accertarne la illegittimità. A
loro avviso la mancata previsione della doppia preferenza di genere nella elezione dei componenti
il Consiglio regionale costituisce un’ingiustificata ed illegittima violazione di norme sia costituzionali
(articolo 51 comma 1 della Costituzione) che ordinarie (articolo 4 della legge n.165 del 2004 come
modificato dalla legge n. 20 del 2016
Le associazioni firmatarie hanno sottolineato nel ricorso che la doppia preferenza di genere
rappresenta l’ampliamento del diritto di voto, raddoppiando il numero di preferenze che
possono essere espresse, oltre che uno strumento utile e necessario per favorire un
riequilibrare della presenza delle donne nell’ambito del Consiglio Regionale dove, a fronte
di un totale di 48 componenti, le Consigliere donne sono solo 9, cioè il 18 %.
Udine, 3 ottobre 2023
Le Associazioni firmatarie
DonneinQuota
Rete per la Parità
Comitato Pari Rappresentanza 50e50
SeNonOraQuando? Udine odv
Zerosutre APS
Vita Activa Nuova APS
Le Donne Resistenti
Referenti
Dott.ssa Annunziata Puglia (Rete per la Parità) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – cell. 3483331986
Avv.ta Andreina Baruffini Gardini (Se non ora quando?) – cell. 3472317642
Avv.ta Ester Soramel (Comitato Pari Rappresentanza 50e50) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. –
3479250967
Raffaella Barbieri Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Cell: 3489355807